Avvinghiato alle rocce del Morrone è ancora oggi luogo di devozione delle popolazioni locali.
Si raggiunge con mezz'ora di salita lungo una comoda scalinata scavata nella roccia che inizia accanto al santuario italico e romano di Ercole Curino.
Tradizione vuole che il Santo percorrendo il sentiero che giunge all'Eremo aveva lasciato le proprie impronte sulla roccia. All'interno della grotta, dietro l'altare si trova la "culla di Sant'Onofrio", ove alcuni fedeli si distendono per curare alcuni mali con l'antico rito della litoterapia.
La sera dell'11 Giugno gli abitanti di Serramonacesca espongono una croce illuminata con materiale bituminoso (Fuoco di Sant'Onofrio) e il 12 mattina, festa del santo, raggiungono l'eremo per partecipare alla messa e alla processione con la copia della statua del santo poiché secondo la tradizione essa in passato, lasciata nella chiesa del paese durante la notte dell'11, ritornò da sola nell'eremo.
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